Astrologia
Le basi conoscitive
Il Calendario e il suo Esoterismo
testo tratto da “Sergio Ghivarello - Studi teorici sulle basi del pensiero astrologico”
pagg.111-114 - ed. Nuovi orizzonti – Milano, 1989
Approfondendo la visione del passato delle grandi civiltà, sempre con maggiore evidenza ci appare la connessione tra Astronomia, Scienza e Religione.
Abbiamo già avuto modo di constatare come i sacerdoti Egizi possedessero conoscenze astronomiche e metafisiche notevoli.
Nell’epoca romana era il Pontifex ad occuparsi dei problemi relativi, mentre all’inizio dell’Era Cristiana – particolare prolungamento della Romanità – ritroviamo ancora la figura del Pontefice in veste di arbitro delle questioni Astronomiche e scientifiche di particolare interesse, quali la misura e i riferimenti fondamentali dello Spazio e del Tempo.
In base a questi riferimenti veniva dal Pontefice stabilito il Calendario delle principali ricorrenze Astronomiche, ancora oggi riconoscibili e rintracciabili attraverso una spregiudicata considerazione del ‘Mito solare’ che costituiva lo sfondo del Calendario Ecclesiastico.
Questa procedura è sopravvissuta fino ai nostri giorni, se non nella lettera almeno nello spirito, ed è chiaramente rilevabile nella caratteristica eminentemente Astronomica della festività della Pasqua.
Qui ritroviamo ancora intatte e apertamente riconoscibili le configurazioni Astronomiche che ne condizionano la sua ricorrenza.
E’ noto che la festività di Pasqua risulta stabilita dal Plenilunio di Marzo. Il mese di marzo in questo caso ha tuttavia solo un rapporto indiretto con il relativo plenilunio; più appropriatamente si dovrebbe definire come il Plenilunio del Mese di Marte, intendendo il periodo di tempo in cui il SOLE transita nel segno dell’ARIETE, trono astrologico della sua “esaltazione”.
La ricorrenza della Pasqua corrisponderebbe così, Astronomicamente, all’AVVENUTA opposizione Sole-Luna , trovandosi il Sole collocato nel segno dell’ARIETE. La celebrazione liturgica della festività si tiene infatti – come sappiamo – nella DOMENICA successiva all’evento Astronomico.
In quel che segue del testo, non si vuole entrare nel merito del significato religioso degli eventi, ma solo ed esclusivamente nelle corrispondenze astronomiche che in base ai principi Astrologici ed Esoterici descrivono, nel ‘Mito Solare’ il contenuto simbolico di una vicenda in cui la Divinità e l’Uomo trovano reciproco riferimento.
Nel nostro attuale Calendario, dunque, la Pasqua continua a definire quella che popolarmente viene chiamata la “Luna di Marzo”, e di conseguenza la “qualità” o il “colore astrologico” dei Cicli Lunari dei Mesi precedenti e seguenti.
Essa funge da PUNTO CARDINE nel Calendario Lunare o MAGICO che ancora oggi forma l’ossatura attorno a cui si articola il calendario Liturgico od ecclesiastico.
Appare del resto ancora evidente il rapporto Astrologico esistente tra:
Abbiamo già avuto modo di constatare come i sacerdoti Egizi possedessero conoscenze astronomiche e metafisiche notevoli.
Nell’epoca romana era il Pontifex ad occuparsi dei problemi relativi, mentre all’inizio dell’Era Cristiana – particolare prolungamento della Romanità – ritroviamo ancora la figura del Pontefice in veste di arbitro delle questioni Astronomiche e scientifiche di particolare interesse, quali la misura e i riferimenti fondamentali dello Spazio e del Tempo.
In base a questi riferimenti veniva dal Pontefice stabilito il Calendario delle principali ricorrenze Astronomiche, ancora oggi riconoscibili e rintracciabili attraverso una spregiudicata considerazione del ‘Mito solare’ che costituiva lo sfondo del Calendario Ecclesiastico.
Questa procedura è sopravvissuta fino ai nostri giorni, se non nella lettera almeno nello spirito, ed è chiaramente rilevabile nella caratteristica eminentemente Astronomica della festività della Pasqua.
Qui ritroviamo ancora intatte e apertamente riconoscibili le configurazioni Astronomiche che ne condizionano la sua ricorrenza.
E’ noto che la festività di Pasqua risulta stabilita dal Plenilunio di Marzo. Il mese di marzo in questo caso ha tuttavia solo un rapporto indiretto con il relativo plenilunio; più appropriatamente si dovrebbe definire come il Plenilunio del Mese di Marte, intendendo il periodo di tempo in cui il SOLE transita nel segno dell’ARIETE, trono astrologico della sua “esaltazione”.
La ricorrenza della Pasqua corrisponderebbe così, Astronomicamente, all’AVVENUTA opposizione Sole-
In quel che segue del testo, non si vuole entrare nel merito del significato religioso degli eventi, ma solo ed esclusivamente nelle corrispondenze astronomiche che in base ai principi Astrologici ed Esoterici descrivono, nel ‘Mito Solare’ il contenuto simbolico di una vicenda in cui la Divinità e l’Uomo trovano reciproco riferimento.
Nel nostro attuale Calendario, dunque, la Pasqua continua a definire quella che popolarmente viene chiamata la “Luna di Marzo”, e di conseguenza la “qualità” o il “colore astrologico” dei Cicli Lunari dei Mesi precedenti e seguenti.
Essa funge da PUNTO CARDINE nel Calendario Lunare o MAGICO che ancora oggi forma l’ossatura attorno a cui si articola il calendario Liturgico od ecclesiastico.
Appare del resto ancora evidente il rapporto Astrologico esistente tra:
- la posizione del Sole nel segno dei Pesci e la ricorrenza liturgica delle CENERI (primo mercoledì della Luna di Febbraio) che dà inizio al periodo penitenziale della Quaresima;
- l'ingresso del Sole in SCORPIONE e la ricorrenza della commemorazione dei DEFUNTI;
- l’ASCENSIONE e quel particolare punto della linea sinusoide dell’eclittica in cui la derivata della funzione y=senx (esprimente il valore istantaneo dell’accrescimento della declinazione Nord del Sole) assume un valore caratteristico esattamente uguale al valore assoluto della funzione stessa;
- la posizione del Sole nel segno della VERGINE e la ricorrenza della Natività di Maria;
- il transito del Sole nel segno del Toro e il culto del mese dedicato alla MADONNA, simbolo della femminilità devota e feconda;
- la posizione del Sole in GEMELLI e la ricorrenza della PENTECOSTE (1° quarto della Luna di Maggio).
Va però precisato che il fatto essenziale che tutte le ricorrenze indicate in rapporto diretto con la posizione del Sole in un determinato segno zodiacale, non vanno però intese rigidamente.
Essendo il calendario ecclesiastico essenzialmente lunare, questo tipo di registrazione di eventi Astronomici aderisce ad uno schema di principio il cui criterio direttivo si informa ad una finalità eminentemente MAGICA.
Per questo motivo le articolazioni fondamentali che contribuiscono alla sua configurazione sono esclusivamente caratterizzate dalla “QUALITA’” della LUNA.
Di conseguenza la posizione Zodiacale del SOLE diverrà effettiva, nei suoi più occulti rapporti con il fenomeno biologico terrestre, solo con il tramite della Luna, che ne rifletterà le caratteristiche fondamentali nella progressiva serie delle sue “FASI” (che altro non rappresentano che la materializzazione visiva ed ‘ideografica’ dei suoi successivi rapporti orbitali con il Sole stesso).
La Luna diventa così, in questa prospettiva, l’indispensabile mediatrice attraverso cui l’Uomo può venire in indiretto contatto con la Divinità che il Sole simboleggia.
Nessuno meglio di chi ben conosce lo stretto, indissolubile rapporto un tempo esistente tra Astronomia e Astrologia può comprendere il parallelo rapporto ANALOGICO che collega il SOLE, in cui l’intera manifestazione biologica terrestre trova il suo baricentro, alla DIVINITA’, e la LUNA alla mediatrice notturna del suo rapporto con l’Uomo.
Questo accostamento tra Religione e Mito Solare non deve essere frainteso come constatazione di una divinizzazione del Sole stesso –come erroneamente si è spesso creduto in rapporto alle forme liturgiche dell’antico Egitto – ma piuttosto come formale parallelismo delle molteplici manifestazioni di un unico principio strutturale cosmico inserito in una grandiosa ESOTERICA interpretazione della vita Universale, dove il mondo Astrale appare come l’interno collettivo ed inconscio dell’individualità, alla quale risulta legato da un rapporto di reciprocità in cui causa ed effetto invertono sequenza e significati.
Geografia Astronomica
a cura di Fabio Petrella
Lo Studio del Cielo – e con ciò vogliamo indicare insieme astronomia e astrologia – passa attraverso un’accurata conoscenza tecnica dello spazio e del tempo. Mentre nella sezione ‘Calendario’ abbiamo per ora dato qualche indicazione ‘esoterica’ sulla dimensione ‘tempo’, certo basata anch’essa su aspetti conoscitivi tecnici, ma orientata verso una comprensione filosofica dell’universo, in questa sezione proponiamo una rassegna terminologica sulla dimensione dello ‘spazio’, fondamentale per chi affronta il complesso argomento dello ‘Studio del Cielo’.
Molte definizioni sono tratte dal ‘Dizionario di Astrologia – A. Anzaldi e L. Bazzoli – Biblioteca Universale Rizzoli – Milano, 1988’.
Molte definizioni sono tratte dal ‘Dizionario di Astrologia – A. Anzaldi e L. Bazzoli – Biblioteca Universale Rizzoli – Milano, 1988’.
Innanzitutto studiando il cielo, la domanda fondamentale a cui si deve rispondere è il DOVE.
DOVE si trova un corpo celeste, dove si trova la terra, dove si trova l’uomo….
Pertanto il termine più appropriato per iniziare è COORDINATA, ricordando che in matematica le coordinate sono delle grandezze che servono ad individuare la posizione di un punto su una retta, su un piano o nello spazio, rispetto ad un sistema di riferimento.
Nello Studio del Cielo le posizioni sono sempre relative allo spazio, ma per comodità di rappresentazione vengono proiettate sul piano, secondo regole di trigonometria sferica, complicando peraltro la lettura che sarebbe indubbiamente più evidente agli occhi e alla mente se potesse essere effettuata in TRE dimensioni.
Cosa che avviene quando ai fini didattici si lavora con planisferi e strumenti simili, ma nella pratica corrente si lavora su fogli e monitor di forma piana, il che comporta la semplificazione in DUE dimensioni.
Nello Studio del Cielo le posizioni sono sempre relative a sfere, cerchi ed ellissi, essendo queste le geometrie che rispondono sia alle forme dei pianeti, compresa la Terra, sia alle traiettorie da loro descritte.
Pertanto abbiamo diversi sistemi di coordinate a seconda della geometria di riferimento, i più importanti sono 4 e sono i seguenti:
DOVE si trova un corpo celeste, dove si trova la terra, dove si trova l’uomo….
Pertanto il termine più appropriato per iniziare è COORDINATA, ricordando che in matematica le coordinate sono delle grandezze che servono ad individuare la posizione di un punto su una retta, su un piano o nello spazio, rispetto ad un sistema di riferimento.
Nello Studio del Cielo le posizioni sono sempre relative allo spazio, ma per comodità di rappresentazione vengono proiettate sul piano, secondo regole di trigonometria sferica, complicando peraltro la lettura che sarebbe indubbiamente più evidente agli occhi e alla mente se potesse essere effettuata in TRE dimensioni.
Cosa che avviene quando ai fini didattici si lavora con planisferi e strumenti simili, ma nella pratica corrente si lavora su fogli e monitor di forma piana, il che comporta la semplificazione in DUE dimensioni.
Nello Studio del Cielo le posizioni sono sempre relative a sfere, cerchi ed ellissi, essendo queste le geometrie che rispondono sia alle forme dei pianeti, compresa la Terra, sia alle traiettorie da loro descritte.
Pertanto abbiamo diversi sistemi di coordinate a seconda della geometria di riferimento, i più importanti sono 4 e sono i seguenti:
- Coordinate terrestri: longitudine e latitudine. Relative alla posizione di un punto rispetto alla Terra
- Coordinate equatoriali: declinazione e ascensione retta. Relative alla posizione di un punto rispetto alla Sfera Celeste
- Coordinate orizzontali: altezza e azimut. Relative alla posizione di un punto rispetto al piano dell’orizzonte terrestre.
- Coordinate eclittiche: longitudine celeste e latitudine celeste. Relative alla posizione di un punto posto sull’Eclittica.
Per poter dare nel dettaglio la definizione di questi 4 sistemi di coordinate, dobbiamo prima spiegare una sfera e due cerchi: la Sfera Celeste, l’Equatore Celeste e l’Eclittica.
SFERA ed EQUATORE CELESTE: osservando il cielo, esso ci appare come una grande sfera, di raggio infinito, che circonda la Terra, posta al suo centro. E’ questa la Sfera Celeste, sulla quale si possono anche proiettare ‘elementi’ della sfera terrestre. Anzi, si può anche dire che la Sfera Celeste è una proiezione esatta della Sfera Terrestre. Così proiettando sulla sfera celeste l’equatore terrestre abbiamo l’Equatore Celeste; così il Polo Nord Celeste appare come il prolungamento del Polo Nord Terrestre e similarmente il Polo Sud. All’osservatore terrestre, inoltre, la sfera celeste, sulla quale tutte le stelle appaiono su uno stesso piano, appare muoversi verso ovest, per cui sembra che il Sole e gli astri sorgano ad est e tramontino ad ovest del meridiano dell’osservatore.
ECLITTICA: è la circonferenza tracciata dal Sole nel suo percorso apparente intorno alla Terra. Ampliando di 8°30’ di latitudine nord e 8°30’ di latitudine sud l’eclittica si ottiene una fascia circolare all’interno della quale sono poste dodici costellazioni e ‘scorrono’ i pianeti del sistema solare: lo ZODIACO.
1. LATITUDINE E LONGITUDINE TERRESTRI
Sono le distanze angolari, misurate in gradi, di un punto della superficie terrestre rispetto all’equatore (latitudine) e al meridiano fondamentale o di Greenwich (longitudine).
2. DECLINAZIONE E ASCENSIONE RETTA
Sono le distanze angolari di un astro, rispetto all’Equatore Celeste (declinazione) e al punto gamma o vernale (ascensione retta). Il punto gamma è l’intersezione dell’eclittica con l’equatore celeste e corrisponde all’equinozio di primavera.
Sono le distanze angolari, misurate in gradi, di un punto della superficie terrestre rispetto all’equatore (latitudine) e al meridiano fondamentale o di Greenwich (longitudine).
2. DECLINAZIONE E ASCENSIONE RETTA
Sono le distanze angolari di un astro, rispetto all’Equatore Celeste (declinazione) e al punto gamma o vernale (ascensione retta). Il punto gamma è l’intersezione dell’eclittica con l’equatore celeste e corrisponde all’equinozio di primavera.
3. ALTEZZA E AZIMUT
Sono le distanze angolari di un astro rispetto al cerchio dell’orizzonte terrestre (altezza) e al meridiano del luogo (azimut)
4. LATITUDINE E LONGITUDINE CELESTI
Sono le distanze angolari, misurate in gradi, di un punto rispetto al piano dell’eclittica (latitudine) e al punto gamma (longitudine).
Sono le distanze angolari di un astro rispetto al cerchio dell’orizzonte terrestre (altezza) e al meridiano del luogo (azimut)
4. LATITUDINE E LONGITUDINE CELESTI
Sono le distanze angolari, misurate in gradi, di un punto rispetto al piano dell’eclittica (latitudine) e al punto gamma (longitudine).
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