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I TESSUTI KUBA
Chiamati genericamente KUBA, questi tessuti di rafia provengono da regioni dell'attuale nord Zaire, formato da etnie quali: Shoowa, Bushoong, Ngeendé, Ngongo. Nella cultura africana il tessuto ha sempre assunto un ruolo emblematico; spettava a questo infatti distinguere il fasto di una casa, il rango e l'autorità di un personaggio, l'origine religiosa e la partecipazione ai culti. In particolare nel regno di Kuba lo scambio e il dono di tessuti di rafia aveva un valore fortemente sociale: era usato come moneta, come dono rituale fra clan e familiari in occasione dei momenti più importanti della vita sociale, ma permetteva anche di sciogliere le tensioni e risolvere i conflitti.
Il tessuto inoltre costituiva un tesoro collettivo, e come tale, era donato al "Signor Villaggio", inteso come entità che riceveva la sua dote in vesti.
I KUBA sono drappi in rafia, ricavata da fibre di palma ritorta, tessuti dagli uomini e ricamati esclusivamente dalle donne. La rafia era lavorata in pannelli rettangolari o quadrati, poi uniti fra loro fino a formare vesti che erano fittamente drappeggiate alla vita e fermate con cinture di corda. Un lembo appoggiato alla spalla sinistra, la parte meno decorata era quella più a contatto con il corpo.
La rafia era tinta con colori minerali e vegetali seguendo una tradizione di scelte simboliche. Per esempio lo sfondo chiaro delle rafie Bushoong è per drappi regali essendo il colore bianco un colore di nobiltà, luce e purezza. Per i ricami e le applicazioni i colori erano quelli della terra: ocra gialla simbolo di trasformazione, ruggine simbolo del sangue e del sole, marrone, nero simbolo di acqua, vegetazione, notte. L'alternanza del bianco e del nero è quella del giorno e della notte, delle notti di luna piena o buie. La sola combinazione dei colori permette di esprimere un considerevole numero di informazioni a chi è iniziato a questo tipo di lettura.
I TESSUTI SHOOWA
Nei tessuti vellutati degli SHOOWA il ricamo è un processo particolarmente laborioso fino alla formazione di un vero e proprio velluto che, con la creazione di un fondo e di ricami in rilievo, crea effetti di lettura separati. Gli Shoowa sembrano dimostrare una volontà determinata di distorsione dei principi della simmetria. Nessuna forma è ripetuta esattamente, sulla base del principio di "trasformazione", ovvero della regola che presiede alla creazione dei disegni-
Si può affermare che le trame Shoowa obbediscano a due principi: l'assenza di centro e i disegni a linee oblique quinconce. Nel processo di trasformazione dinamica dove nessuna forma è ripetuta integralmente, i disegni modulari si deformano, si oppongono fino all'apparizione di un nuovo motivo, i dettagli diventano motivi centrali, le figure preminenti scompaiono sotto l'effetto della demoltiplicazionedei motivi di sfondo in un infinito svolgersi di immagini geometriche.
Sia le forme sia gli spazi hanno un loro posto nella mitologia Kuba: il segno Woot rappresenta il primo antenato -
Nelle vesti Bushoong è la densità dei ricami che distingue la bellezza del tessuto, e la tecnica mista di motivi ricamati e motivi applicati sovrapposti crea fitte composizioni. Altri drappi, invece, come quelli Ngeendé, seguono modelli di composizione costruiti non sulla moltiplicazione complessa dei motivi, ma sulla sistemazione del vuoto; le applicazioni, a forma circolare, curva o ad angolo, tinte con colori diversi dal fondo, sono distribuite sul tessuto di rafia senza un ordine apparente, in un'immagine totalmente astratta che si sviluppa in modo irregolare e apparentemente casuale.
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